Itinerario Origini del Regno

Questo itinerario ci condurrà nelle valli più verdi dei Pirenei aragonesi: Hecho e Ansó. L’influenza atlantica sul clima, che presenta piogge abbondati e temperature più miti, e la minore altitudine delle montagne, conferiscono a queste valli un aspetto dolce che contrasta con il resto dei Pirenei aragonesi.

Inoltre, un tranquillo itinerario tra queste splendide località ci permetterà di scoprire le origini del Regno d’Aragona, visitando luoghi come l’imponente Monasterio de San Juan de la Peña, con il suo pantheon reale, e le valli tra cui è nata l’Aragona.

Dati interessanti

  • Distanza:
    117 km

    Tempo stimato senza fermate :2 h 44 min

    Tappe consigliate :2-3

Tappe consigliate

    1. Aratorés – Ansó
    2. Ansó – San Juan de la Peña – Bernués
    1. Bernués – San Juan de la Peña – Ansó
    2. Ansó – Aratorés

Mappa dell'itinerario

Indicazioni e punti di interesse

Congratulazioni, stai per assaporare l'itinerario Slow Driving "Itinerario Origini del Regno".
Segui le indicazioni che ti proponiamo di seguito e non perdere nemmeno un dettaglio di questi luoghi meravigliosi. Andiamo!

Punti del percorso "Itinerario Origini del Regno"

INIZIO

Questo itinerario inizia ad Aratorés, località che si trova a un’ora e mezza di auto da Huesca, in direzione prima di Jaca e poi della Francia.

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Questo itinerario inizia ad Aratorés, località che si trova a un’ora e mezza di auto da Huesca, in direzione prima di Jaca e poi della Francia.

Aratorés local_hotel

Aratorés è una piccola località che sorge in pianura, ai piedi della Sierra de los Ángeles e non lontano dal fiume Aragón. È uno dei paesi della valle che meglio hanno saputo conservare l’architettura tradizionale e l’ambiente rurale. Una passeggiata tra le sue strade silenziose permette di ammirare un buon campionario di edifici di pregio, ben conservati o restaurati. Spicca la Parroquia de San Juan Bautista, di origine romanica (XII secolo), ampliata e restaurata in epoca barocca. L’elemento più interessante della chiesa è la lapide intarsiata all’esterno, vicino al portale, datata 901 e proveniente da un antico eremo nei pressi del borgo.

Punto 1

Iniziando l’itinerario ad Aratorés, percorri 3,7 km di strada tortuosa in direzione ovest fino a Borau. A metà del percorso c’è una rotonda.

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Iniziando l’itinerario ad Aratorés, percorri 3,7 km di strada tortuosa in direzione ovest fino a Borau. A metà del percorso c’è una rotonda.

Borau local_hotelrestaurant

Borau è una località situata a oltre 1.000 metri di altezza e attraversata dal fiume Lubierre. Possiede la denominazione di villa (cittadina), a testimonianza della sua importanza nel passato. Le tracce dell’antico splendore sono presenti in tutto il centro storico, sulle facciate di alcuni edifici e nella bellezza di molte case, ristrutturate con gusto squisito.

Le sue vie strette, lastricate e ricche di storia, la sua chiesa del XVI secolo che svetta sull’abitato, i tetti in ardesia e lose e i comignoli pirenaici lo rendono uno dei centri storici meglio conservati della zona. Borau è anche un ottimo punto di partenza per un soggiorno sui Pirenei. Situato pochi chilometri da Jaca e dalle stazioni sciistiche di Astún, Candanchú e Le Somport, offre anche un’estesa rete di sentieri segnalati.

Punto 2

Da Borau procedi in direzione nord. Percorri 1 km e poi imbocca una strada sterrata sulla destra in direzione della Ermita. È segnalata.

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Da Borau procedi in direzione nord. Percorri 1 km e poi imbocca una strada sterrata sulla destra in direzione della Ermita. È segnalata.

Ermita de San Adrián de Sasabe

Nelle immediate vicinanze di Borau troviamo San Adrián de Sasabe, uno dei monasteri più importanti dell’Alto Medioevo. Attualmente rimane solo la splendida chiesa romanica come unica testimonianza dei fasti del passato. Prima sede vescovile aragonese, sorge all’incontro tra due dirupi, in un luogo poco propizio per una costruzione, in una posizione irraggiungibile e inattaccabile.

Si tratta di una chiesa romanica del X secolo che, come la vicina Ermita de Iguácel, combina gli stili del romanico lombardo e di Jaca, rivelando le diverse epoche di edificazione. Conserva splendidi capitelli e alcune iscrizioni di grande interesse, a ricordo di uno dei monasteri più importanti della storia dell’Aragona. Narra la leggenda che in questo monastero fu anche ospitato il Santo Graal al suo passaggio sui Pirenei durante il viaggio verso San Juan de la Peña e, in seguito, la Cattedrale di Valencia.

Punto 3

Imbocca la strada sterrata per tornare alla strada principale. Gira a destra e segui la strada verso nordovest fino ad Aísa.

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Imbocca la strada sterrata per tornare alla strada principale. Gira a destra e segui la strada verso nordovest fino ad Aísa.

Aísa local_hotelrestaurant

Aísa dà nome a una delle valli più belle e sconosciute dei Pirenei aragonesi. La località si trova a oltre 1.000 metri di altitudine a sud del Pico de Aspe, uno dei paesaggi più spettacolari della zona.

Il suo esteso territorio comprende anche la prestigiosa stazione sciistica di Candanchú, la più antica del paese. Il centro storico di Aísa spicca per l’eccellente stato di conservazione di buona parte delle sue case e per le accurate ristrutturazioni, che sono riuscite a mantenersi fedeli all’inconfondibile stile dell’architettura popolare di montagna. Tetti in ardesia, splendidi comignoli e facciate in pietra a vista si susseguono con piacevole armonia in tutto l’abitato. Questa località, insieme a Jasa, Aragüés del Puerto, Ansó, Hecho e La Canal de Berdún, forma il Paisaje Protegido del Parque Natural de los Valles Occidentales (Paesaggio protetto del Parco naturale delle Valli Occidentali).

Punto 4

Il tratto da Aísa a Jasa è particolarmente tortuoso e presenta diverse gole. Da Aísa esci verso nord, prendendo la A-2605. Il percorso è di 9,8 km.

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Il tratto da Aísa a Jasa è particolarmente tortuoso e presenta diverse gole. Da Aísa esci verso nord, prendendo la A-2605. Il percorso è di 9,8 km.

Jasa local_hotelrestaurant

Il piccolo abitato di Jasa sorge sul versante sinistro della valle del fiume Osia, tra terreni di bassa montagna coperti da boschi. Il centro storico sorge al limitare di un pianoro che domina lo sbocco del dirupo Barranco Larrigo.

La Iglesia parroquial de Nuestra Señora de la Asunción spicca in questo contesto di architettura tradizionale montana. Sparse sul territorio si trovano alcune bordas (capanne), come quella di Sandiniés, che completano il panorama dell’architettura tradizionale. Una rete di sentieri antichi e moderni permette di raggiungere ogni angolo del territorio comunale. Da notare gli splendidi panorami che si possono ammirare dall’alto della Sierra de Luesia, la cui cima si può raggiungere comodamente dalla strada di Aisa. Una parte del territorio comunale è occupata dal Parque Natural de los Valles Occidentales.

Punto 5

Esci da Jasa e imbocca la strada che scende da Aragüés del Puerto, un altro tesoro dei Pirenei (A-2605). Uscendo si attraversa il fiume Osia. Procedi verso ovest fino a imboccare, sulla destra, la A-176 in direzione nord fino a Hecho. Questo tratto è lungo 14,8 km.

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Esci da Jasa e imbocca la strada che scende da Aragüés del Puerto, un altro tesoro dei Pirenei (A-2605). Uscendo si attraversa il fiume Osia. Procedi verso ovest fino a imboccare, sulla destra, la A-176 in direzione nord fino a Hecho. Questo tratto è lungo 14,8 km.

Hecho/Echo local_hotelrestaurantlocal_gas_station

La Valle de Hecho/Val de Echo è uno degli angoli dei Pirenei che vale la pena scoprire. Oltre a possedere un ambiente naturale splendido, in cui è ancora possibile ammirare animali come l’orso bruno o il gipeto, gli abitanti hanno saputo conservare le loro tradizioni e la loro cultura. La varietà della lingua aragonese, il cheso, è uno dei suoi tesori. La Selva de Oza è uno degli angoli più suggestivi dei Pirenei: un meraviglioso bosco misto composto da abeti, pini e faggi. Altri luoghi molto speciali sono lo spettacolare Congosto (gola) de la Boca del Infierno e la Valle de Guarrinza, coperta da verdi prati.

Il paese di Hecho/Echo, che dà nome alla valle, possiede un centro storico ben conservato, famoso per la sua particolare architettura tradizionale. Passeggiare tra le sue strade significa scoprire un’architettura di pietra in cui porte, muri, finestre, balconi e comignoli acquisiscono una propria personalità. La Iglesia de San Martín, di origine romanica e da cui si gode un bel panorama del centro storico, il museo etnologico Casa Mazo, dove ammirare i costumi tradizionali che i chesos hanno indossato orgogliosi fino alla fine del XX secolo, o il Museo di scultura contemporanea all’aperto, meritano una visita accurata.

Punto 6

Da Hecho imbocca la strada in direzione nord uscendo da Calle Cruz Alta. Procedi per 2,4 km fino ad arrivare al Monastero di Siresa.

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Da Hecho imbocca la strada in direzione nord uscendo da Calle Cruz Alta. Procedi per 2,4 km fino ad arrivare al Monastero di Siresa.

Siresa local_hotelrestaurant

A pochi chilometri da Hecho/Echo ci imbattiamo nell’imponente monastero romanico di San Pedro de Siresa (IX secolo). La sua origine carolingia testimonia l’influenza del regno franco sulle origini dell’Aragona. L’attuale chiesa parrocchiale è l’unica testimonianza del complesso monastico di San Pedro.

L’aspetto esterno dell’edificio è affascinante e le sue notevoli dimensioni ricordano lo splendore passato. Presenta una pianta a croce latina, un’abside semicircolare e un originale porticato occidentale. Diversi archi ciechi a tutto sesto punteggiano l’esterno della navata insieme a robusti contrafforti che ne aumentano la maestosità. L’ingresso spicca per il pregevole timpano con il tradizionale crisma. La chiesa, insieme alla notevole località di Siresa in cui è immersa, forma uno dei complessi urbani più originali di tutta la Jacetania. Secondo la leggenda, qui venne battezzato il re aragonese Alfonso I il Battagliero.

Punto 7

Una volta a Siresa compi il percorso inverso verso Hecho e supera il borgo; dal Paseo San Antón gira a destra per imboccare la A-176 in direzione di Ansó.

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Una volta a Siresa compi il percorso inverso verso Hecho e supera il borgo; dal Paseo San Antón gira a destra per imboccare la A-176 in direzione di Ansó.

Ansó local_hotelrestaurant

Ansó è un complesso monumentale, vivo esempio dell’architettura popolare pirenaica. Questa località possiede uno dei centri storici meglio conservati dei Pirenei aragonesi. Dichiarato Conjunto Histórico (Bene storico, BIC) e incluso nella lista dei paesi più belli di Spagna, le sue case dall’architettura caratteristica presentano una grande varietà di gallerie, balconi, archi in pietra e comignoli tipici che coronano gli ampi tetti di teja ansotana (tegole tipiche della zona).

Tra le sue case e le sue strade, costruite con le pietre del fiume, spiccano un torrione medievale del XIV secolo e la Iglesia parroquial de San Pedro (XVI secolo). Gli abitanti del luogo hanno saputo conservare costumi e tradizioni, come dimostrano gli abiti, tra i più ricchi e vari di tutta la Spagna. Il traje ansotano (costume tipico) è uno dei più antichi d’Europa ed è un simbolo di identità della valle. È possibile conoscerne la storia al Museo del Traje de Ansó.

La valle glaciale di Aguas Tuertas (con un dolmen megalitico antico di 5.000 anni) e il lago Ibón de Estanés, dalle acque color smeraldo, sono due esempi degli splendidi ambienti naturali che possiamo ammirare in questa zona.

Punto 8

Ad Ansó riprendi la A-176 e dirigiti verso sud. A un certo punto la strada si prolunga sulla A-1602; imboccala in direzione di Berdún. Questo tratto è lungo 16,2 km e in gran parte parte si svolge lungo le sponde destra e sinistra del fiume Veral, in un paesaggio spettacolare.

near_me Punto 8

Ad Ansó riprendi la A-176 e dirigiti verso sud. A un certo punto la strada si prolunga sulla A-1602; imboccala in direzione di Berdún. Questo tratto è lungo 16,2 km e in gran parte parte si svolge lungo le sponde destra e sinistra del fiume Veral, in un paesaggio spettacolare.

Foz de Biniés

La Foz de Biniés è uno spettacolare canyon situato tra Bedún e Ansó, dichiarato Sito di interesse comunitario e parte del Paisaje Protegido de las Foces de Fago y Biniés.

Questa grande gola fluviale, di circa 5 chilometri di lunghezza, è stata scavata dal fiume Veral, che da secoli erode le pietre calcaree che formano il suo letto. Il risultato è un paesaggio sorprendente che dà origine a una delle gole più belle dei Pirenei, con pareti verticali di oltre 200 metri di altezza. Boschi misti e caducifoglie rivestono le montagne insieme a imponenti querceti. Ai piedi della strada, a nord del dirupo in direzione di Ansó, si trova il belvedere della Foz de Biniés, organizzato con tavoli di legno e un pannello che illustra gli uccelli che si possono osservare.

Punto 9

Questo percorso è un prolungamento del precedente. Allo stop prendi la strada a sinistra verso Biniés, che ti porta direttamente al paese.

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Questo percorso è un prolungamento del precedente. Allo stop prendi la strada a sinistra verso Biniés, che ti porta direttamente al paese.

Biniés

La località di Biniés sorge all’ingresso della valle di Ansó, che confina con quella di Hecho e con la Navarra. Nel centro storico spiccano due edifici: la chiesa parrocchiale in stile barocco e il castello-palazzo degli Urriés.

La chiesa, dedicata a San Salvador, è composta da una navata con cappelle laterali. La torre ha pianta quadrata ed è composta da due corpi. Il castello, che si erge su un profondo dirupo nel quale scorre il fiume Veral, è proprietà privata. Presenta una pianta quadrangolare di dimensioni ridotte, nei cui angoli sono disposte quattro torri più alte delle mura che le uniscono. Questo castello-palazzo è considerato una delle fortezze del Basso Medioevo più importanti della comarca.

Punto 10

Per raggiungere Berdún ripercorri la strada di ingresso da Biniés e prendi la A-1602 verso sudovest per 4,8 km. Lasciati alle spalle il paesaggio pirenaico, la Foz de Biniés e i campi di mandorli, fino ad arrivare a una pianura coltivata a cereali.

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Per raggiungere Berdún ripercorri la strada di ingresso da Biniés e prendi la A-1602 verso sudovest per 4,8 km. Lasciati alle spalle il paesaggio pirenaico, la Foz de Biniés e i campi di mandorli, fino ad arrivare a una pianura coltivata a cereali.

Berdún local_hotelrestaurant

L’abitato di Berdún si annida sulla cima di una rupe da cui si dominano i vasti campi di cereali del Canal de Berdún. Questa località è dichiarata Bene di interesse culturale del Cammino di Santiago. Passeggiando tra le sue strade si possono ancora osservare i resti delle antiche mura e una delle quattro porte di accesso.

Conserva un interessante centro storico dove l’abbondanza di blasoni e scudi sulle case dimostra la sua importanza nella storia. Magnifici portoni e altri dettagli architettonici e decorativi si possono apprezzare su palazzotti e case nobiliari, come quella del Marqués de La Cadena e Casa Esclarín. Tra gli edifici spicca l’imponente Iglesia de Santa Eulalia. Si tratta di un edificio di grandi dimensioni costruito in pietra e mattoni, in diverse fasi costruttive. All’interno, sono notevoli la balaustra del coro, il leggio e le sedute, l’organo barocco e la pala dell’altare maggiore dedicata a Santa Eulalia.

Punto 11

Esci in direzione sud da Plaza Mercadal e prosegui lasciandoti alle spalle l’abitato di Berdún fino a imboccare la N-240. Il tratto è di 9 km.

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Esci in direzione sud da Plaza Mercadal e prosegui lasciandoti alle spalle l’abitato di Berdún fino a imboccare la N-240. Il tratto è di 9 km.

Puente la Reina de Jaca local_hotelrestaurantlocal_gas_station

Puente la Reina è il capoluogo del comune che comprende anche Santa Engracia e Javierregay. È un abitato moderno sorto spontaneamente in un luogo privilegiato, all’incrocio delle strade verso Pamplona, Jaca, Huesca, Valles de Hecho, Ansó, Aragüés del Puerto e Jasa. Questo agglomerato moderno prende il nome da un antico ponte medievale i cui resti sorgono a circa un chilometro a monte del ponte attuale. Dove oggi sorge il paese moderno, nel Medioevo esisteva un borgo o paese chiamato Osturit o Astorito. Astorito fu sede reale; i re di Aragona vi possedevano edifici e proprietà rustiche. Citato nel Códice Calixtino, del XII secolo, era considerato una delle tappe fondamentali del Cammino di Santiago in Aragona. Donato al monastero di Veruela, divenne di proprietà della chiesa di Jaca nel XIII secolo e in seguito si è spopolato.

Punto 12

Esci da Puente la Reina de Jaca attraversando il fiume Aragón e segui la N-240 in direzione est. Gira a destra per imboccare la A-1603 in direzione di Santa Cruz de la Serós e San Juan de la Peña. Il tratto è lungo 13,2 km.

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Esci da Puente la Reina de Jaca attraversando il fiume Aragón e segui la N-240 in direzione est. Gira a destra per imboccare la A-1603 in direzione di Santa Cruz de la Serós e San Juan de la Peña. Il tratto è lungo 13,2 km.

Santa Cruz de la Serós local_hotelrestaurant

Santa Cruz è una delle località dell’Aragona che ha conservato meglio la propria architettura tradizionale, con case di pietra coperte dai tipici tetti a lose, bei comignoli a tronco di cono coronati dai famosi espantabrujas (spaventastreghe), finestre, balconi, tetti… Da non perdere le due chiese: l’imponente Iglesia de Santa María e la Iglesia de San Caprasio. Con i suoi edifici imponenti, Santa María è uno dei tesori del romanico aragonese del XII secolo e il suo campanile a vari ordini è senza dubbio il più spettacolare della regione. La chiesa è rimasta praticamente intatta, mentre le diverse dépendance dell’antico monastero sono scomparse con il passare del tempo. Nella parte bassa del paese, la Iglesia de San Caprasio è un notevole esempio della variante lombarda del romanico dell’XI secolo.

Punto 13

Esci da Santa Cruz de la Serós e imbocca la A-1603. Questo tratto è composto da 8,2 km di strada tortuosa che porta al Monasterio Viejo e al Monasterio Nuevo de San Juan de la Peña.

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Esci da Santa Cruz de la Serós e imbocca la A-1603. Questo tratto è composto da 8,2 km di strada tortuosa che porta al Monasterio Viejo e al Monasterio Nuevo de San Juan de la Peña.

San Juan de la Peña local_hotelrestaurant

A pochi chilometri da Jaca, brilla di luce propria tra i tesori medievali il Monastero Viejo de San Juan de la Peña. Visitare questo monastero, riparato sotto una gigantesca mole rocciosa, è come tornare indietro nel tempo, nell’Aragona più leggendaria. Questo autentico gioiello dell’arte romanica è uno dei monumenti più emblematici dell’Aragona per il suo straordinario valore storico e artistico, dato che le sue mura sono state testimoni delle origini del Regno.

All’interno, la cui lunga storia risale al X secolo, spiccano la primitiva chiesa mozárabe, il cosiddetto Panteón de Nobles, la chiesa superiore, consacrata nel 1094, e la bella cappella gotica di San Victorián. Ma soprattutto meritano una visita lo splendido chiostro romanico, i cui capitelli rappresentano scene bibliche di grande espressività, e il Pantheon Reale, costruito nel XVIII secolo in stile neoclassico. Questo pantheon ospita ben 27 tombe, tra cui quelle di Ramiro I, Sancho Ramírez e Pedro I.

Fine itinerario

Prosegui lungo il percorso precedente sulla A-1603 per 11,3 km di strada montana. Una volta usciti da Bernués è possibile prendere l’Itinerario principale “Re d’Aragona” dalla A-1205.

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Prosegui lungo il percorso precedente sulla A-1603 per 11,3 km di strada montana. Una volta usciti da Bernués è possibile prendere l’Itinerario principale “Re d’Aragona” dalla A-1205.

Bernués

Bernués sorge su una collina lungo l’antica strada reale da Saragozza a Jaca, a sud della Peña Oroel e della Sierra de San Juan de la Peña.

Tipico esempio di borgo sviluppato lungo una strada, il suo centro storico conserva notevoli esempi di architettura civile popolare, come Casa Bisús, casa nobiliare del XVII secolo, o Casa Gairín, del XVIII secolo. La Iglesia parroquial de San Martín de Tours è un edificio barocco a pianta ottagonale con pareti rivestite internamente da stucchi policromi che coprono gli umili mattoni. Altri elementi notevoli sono le pale d’altare delle cappelle, e in particolar modo la pala dell’altare maggiore, dedicato all’Assunta. Sopra il portale d’ingresso si scorgono i resti di un crisma romanico di origine ignota.