Itinerario dei Montes Universales

La comarca della Sierra de Albarracín è un territorio di luoghi raccolti e architetture imponenti. Queste montagne celano paesaggi straordinari sorti da un’orografia complessa, che si articolano intorno a una successione di dirupi, gole, picchi, valli ed estesi boschi di conifere, ginepri sabina e querce. Questo splendido ambiente naturale è stato la culla di alcune comunità preistoriche, che hanno lasciato tracce dei loro stili di vita in importanti esempi di arte rupestre, i cui resti, raccolti sotto la denominazione Pitture rupestri del bacino del Mediterraneo nella penisola iberica e dichiarati Patrimonio dell’umanità, formano il Parco Culturale di Albarracín. Inoltre, nei suoi borghi possiamo scoprire le tracce che l’Impero romano ha lasciato al suo passaggio. Un itinerario tranquillo e gradevole per godersi la pace della natura.

Dati interessanti

  • Distanza:
    140 km

    Tempo stimato senza fermate :2 h 48 min

    Tappe consigliate :2-3

Tappe consigliate

    1. Peracense – Griegos – Villar del Cobo
    2. Villar del Cobo – Albarracín
    3. Albarracín – Pinares de Rodeno – Gea de Albarracín
    1. Gea de Albarracín – Pinares de Rodeno – Albarracín
    2. Albarracín – Villar del Cobo
    3. Villar del Cobo – Griegos – Peracense

Mappa dell'itinerario

Indicazioni e punti di interesse

Congratulazioni, stai per assaporare l'itinerario Slow Driving "Itinerario dei Montes Universales".
Segui le indicazioni che ti proponiamo di seguito e non perdere nemmeno un dettaglio di questi luoghi meravigliosi. Andiamo!

Punti del percorso "Itinerario dei Montes Universales"

INIZIO

L’itinerario comincia a Peracense, un borgo della Comarca del Jiloca, nel nordovest della provincia di Teruel, a 52 km dal capoluogo e a 150 km da Saragozza. È segnalato in autostrada e sulle strade nazionali, regionali e della comarca (direzione Villafranca del Campo).

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L’itinerario comincia a Peracense, un borgo della Comarca del Jiloca, nel nordovest della provincia di Teruel, a 52 km dal capoluogo e a 150 km da Saragozza. È segnalato in autostrada e sulle strade nazionali, regionali e della comarca (direzione Villafranca del Campo).

Peracense

Peracense è la località più meridionale della comarca del Jiloca. Il borgo sorge sui contrafforti del Sistema Iberico, a oltre mille metri di altitudine, nell’alto bacino del fiume Jiloca. La sua storia è incisa nella pietra. La gran parte dei documenti riguarda la storia del suo imponente castello, risalente al Basso Medioevo.

Datata 1740, la Iglesia de San Pedro presenta una pianta a tre navate divise in altrettante parti. La volta a crociera è coperta da una cupola poggiante su pennacchi. Costruita in muratura e pietra squadrata, l’esterno presenta un volume unico con tetto a quattro spioventi. Il campanile è diviso in due corpi e presenta colonne ioniche.

L’Ayuntamiento (municipio) è un edificio di due piani in muratura. Al piano terra si può osservare l’antica lonja (luogo di mercato e riunioni) composta da due archi in pietra squadrati.

Punto 1

Esci da Peracense per Calle Iglesia in direzione sudovest e segui la strada per 5,6 km fino a Ródenas. In questo tratto potrai ammirare il magnifico Castello di Peracense.

near_me Punto 1

Esci da Peracense per Calle Iglesia in direzione sudovest e segui la strada per 5,6 km fino a Ródenas. In questo tratto potrai ammirare il magnifico Castello di Peracense.

Ródenas local_hotelrestaurant

Questa località si trova a sud della Sierra Menera, in uno splendido ambiente naturale. Deve il suo nome al rodeno, una pietra arenaria con ossido di ferro che le conferisce un caratteristico colore rosso. Ródenas è il più rosso tra i paesi rossi: il suo nome, le sue case, le rocce che circondano il borgo, il terreno…

Nell’abitato, le costruzioni in pietra rossa sono le protagoniste di una perfetta simbiosi con l’ambiente in cui sono incastonate. Inoltre, lungo le sue strade sorgono alcuni splendidi edifici decorati con pregevoli opere in ferro battuto.

Tra i monumenti spiccano la Iglesia de Santa Catalina, la cisterna, le cappelle in stile protogotico, la Ermita de la Virgen de los Poyales e i lavatoi medievali del Navajo. Inoltre, lungo tutto il colle sono presenti alcune incisioni preistoriche. Dal Cerro de San Ginés si può ammirare un ampio panorama dei paesi circostanti.

Punto 2

Esci da Ródenas per Calle Eras Arriba (TE-V-9022) in direzione sud e prosegui per 10,1 km fino a Pozondón.

near_me Punto 2

Esci da Ródenas per Calle Eras Arriba (TE-V-9022) in direzione sud e prosegui per 10,1 km fino a Pozondón.

Pozondón local_hotel

Pozondón sorge ai piedi degli splendidi paesaggi della Sierra de Albarracín, all’interno del Parco Culturale di Albarracín.

Nell’abitato spiccano i tetti rossi delle case, con pareti in solida muratura e diverse facciate imbiancate a calce. Il centro storico originario si raduna intorno alla chiesa e al municipio, in arenaria rossa con atrio a due archi e opere in ferro battuto nei vani, a conferma del fatto che la tradizione della lavorazione del ferro è ancora forte. La chiesa è dedicata a Santa Catalina e il campanile merlato si innalza ai piedi dell’edificio. Sono di grande interesse i resti archeologici che si possono trovare nelle vicinanze, i più antichi dei quali risalgono al Neolitico. All’epoca iberica risale il villaggio del Puntal del Tío Garrillas, che conserva resti di mura e pitture rupestri.

Punto 3

Prendi Calle Fuente (A-1511) per uscire da Pozondón e prosegui lungo la A-1511 in direzione ovest. Procedi per 13,1 km fino ad arrivare a Bronchales. Imbocca la TE-904 per entrare a Bronchales.

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Prendi Calle Fuente (A-1511) per uscire da Pozondón e prosegui lungo la A-1511 in direzione ovest. Procedi per 13,1 km fino ad arrivare a Bronchales. Imbocca la TE-904 per entrare a Bronchales.

Bronchales local_hotelrestaurant

Situato a 1.569 m di altitudine, Bronchales è uno dei paesi più alti di Spagna ed è circondato da una delle pinete più fitte e meglio preservate della Penisola. Le acque delle sue oltre 60 sorgenti naturali, disseminate negli angoli più belli dei Montes Universales, sono di eccezionale qualità e possiedono proprietà straordinarie. Grazie a queste caratteristiche, Bronchales è un luogo di villeggiatura molto apprezzato dai turisti di alta montagna.

Nella parte più alta della località sorge la Ermita de Santa Bárbara, una costruzione del XIV secolo che offre viste mozzafiato sia sul paese con le sue pinete che sulle pianure di Pozondón e Ródenas. La chiesa dedicata alla Asunción (Assunta) è un edificio in muratura del XVI secolo con una navata divisa in tre parti coperta da una volta a croce stellata.

Punto 4

Esci da Bronchales dalla TE-904 in direzione nord. Prosegui per 1,4 km fino ad arrivare a un incrocio e gira a sinistra per imboccare la A-1511. Prosegui fino a Orihuela del Tremedal. Il tragitto è di 9,2 km.

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Esci da Bronchales dalla TE-904 in direzione nord. Prosegui per 1,4 km fino ad arrivare a un incrocio e gira a sinistra per imboccare la A-1511. Prosegui fino a Orihuela del Tremedal. Il tragitto è di 9,2 km.

Orihuela del Tremedal local_hotelrestaurantlocal_gas_station

Orihuela del Tremedal sorge nel cuore dei sorprendenti e agresti paesaggi naturali della Sierra de Albarracín e dei Montes Universales. Il suo territorio comprende la cima più alta della Sierra del Tremedal: il monte Caimodorro, 1.936 m di altitudine. Tra le attrattive del borgo spiccano quelle naturali. Il paese è incastonato nel percorso del Camino del Cid ed è attraversato da una grande quantità di sentieri, che permettono di scoprire gli splendidi dintorni e di apprezzare l’immenso patrimonio naturale in tutto il suo splendore.

Il borgo è stato dichiarato Conjunto Histórico (bene storico). Tra gli edifici più notevoli spicca la monumentale Iglesia de San Millán, uno degli esempio più belli e meglio conservati dello stile barocco nella provincia. Il Municipio è in stile rinascimentale con una facciata finemente lavorata. Un’altra testimonianza del nobile passato di Orihuela sono i grandi palazzi con splendidi lavori in ferro. Su un imponente colle a sud del borgo si erge la Ermita de la Virgen del Tremedal.

Lasciando Orihuela del Tremedal, la strada comarcal A-1512 conduce al Puerto de Orihuela (1.650 m). Dopo circa 4 chilometri, si lascia a sinistra la fontana di La Majada de las Vacas, dove si può ammirare un perfetto esempio dei sorprendenti “fiumi di pietra” di questa zona.

Punto 5

Esci da Orihuela del Tremedal per la Carretera de Albarracín (A-1511) in direzione sud e prosegui fino al prolungamento nella A-1512, girando a sinistra. Continua sulla A-1512 per 5,2 km e imbocca la TE-V-9032 girando a destra in direzione di Griegos. Prosegui fino a Griegos.

near_me Punto 5

Esci da Orihuela del Tremedal per la Carretera de Albarracín (A-1511) in direzione sud e prosegui fino al prolungamento nella A-1512, girando a sinistra. Continua sulla A-1512 per 5,2 km e imbocca la TE-V-9032 girando a destra in direzione di Griegos. Prosegui fino a Griegos.

Griegos local_hotelrestaurant

Incastonato nella Sierra de Albarracín, il borgo di Griegos si accoccola ai piedi della Muela de San Juan, una montagna che alimenta quattro importanti fiumi della Penisola: il Tago, il Cabriel, lo Jucar e il Turia. Il territorio di Griegos è coperto da grandi estensioni di pino silvestre, ginepri rossi e ginepri sabina, che colonizzano le vaste brughiere. Il territorio comunale confina con il Parco Naturale dell’Alto Tago, che possiede un esteso sistema di canyon e gole fluviali, considerato uno dei più importanti d’Europa.

Griegos conserva due edifici monumentali di notevole interesse: la Iglesia de San Pedro, costruita probabilmente nel XVI secolo e ristrutturata quasi completamente nel secolo seguente, e la Ermita de San Roque, iniziata nel 1624 e rimaneggiata diverse volte in seguito. A 1.800 metri, sulla cima della Muela de San Juan, si trovano le piste da sci di fondo. Oltre a offrire uno splendido panorama dei territori circostanti, è un’ottima occasione per scoprire percorsi e sentieri innevati.

Punto 6

Esci da Griegos prendendo la TE-V-9032; poi gira a sinistra seguendo la strada che costeggia il fiume Búcar e il fiume Griegos fino a Villar del Cobo. Il tragitto è lungo 5,9 km.

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Esci da Griegos prendendo la TE-V-9032; poi gira a sinistra seguendo la strada che costeggia il fiume Búcar e il fiume Griegos fino a Villar del Cobo. Il tragitto è lungo 5,9 km.

Villar del Cobo local_hotelrestaurant

Villar del Cobo sorge su un piccolo allargamento fluviale tra tratti di diversi canyon e gole. Il fiume Guadalaviar nasce sul versante sudorientale della Muela de San Juan e si incanala in una gola che si unisce a quella di Griegos, nel paese. È possibile ammirare questa commistione di rilievi, splendidi boschi silvestri e sorgenti anche alla Fuente Coveta, nelle vicinanze di Casas de Bucar.

Oltre a questo eccezionale patrimonio naturale, si segnala la presenza di alcuni siti archeologici di particolare interesse, come i villaggi iberici che sorgono a La Calzada o sul Morrón Redondo. Notevole è anche la Iglesia de los Santos Justo e Pastor, eretta alla fine del XVI secolo. Tra le vie del borgo sorgono notevoli esempi di architettura popolare ed edifici nobiliari, come la casa dei Fernández del Villar, con interessanti lavori in ferro e una galleria aperta sotto la gronda decorata con disegni geometrici. Nella Ermita de la Virgen del Rosario si distinguono due parti; la prima coperta con un tetto in legno e la seconda con volta a botte.

Punto 7

Esci da Villar del Cobo proseguendo lungo la strada da cui sei venuto e gira a destra alla svolta per Frías de Albarracín, per entrare nell’immensità di questa sierra. Il tragitto è di 13,7 km.

near_me Punto 7

Esci da Villar del Cobo proseguendo lungo la strada da cui sei venuto e gira a destra alla svolta per Frías de Albarracín, per entrare nell’immensità di questa sierra. Il tragitto è di 13,7 km.

Frías de Albarracín local_hotelrestaurant

Immerso nella Serranía de Albarracín, il borgo di Frías sorge ai piedi di un colle isolato circondato da splendide pinete frondose e vaste praterie.

La località ospita alcuni edifici di notevole interesse, come la Ermita de San Roque, alcune case distribuite nel centro storico e, a dominare il paese, la Iglesia de la Asunción, una delle opere in stile neoclassico più imponenti della provincia. Sul suo territorio si contano oltre sessanta sorgenti di ottime acque. Le più note sono quelle del Buey e del Berro; quest’ultima dà origine all’omonimo fiume. Vale la pena visitare anche un’enorme voragine situata a un paio di chilometri di distanza in direzione delle sorgenti del fiume Tago. La grotta della Peña de la Moratilla contiene esempi di pitture rupestri in stile levantino. Nei pressi della Fuente de la Corraliza cresce un pino molto speciale: si tratta in realtà di due pini uniti da un ramo che formano una H maiuscola.

Punto 8

Imbocca la A-1704 in direzione est per 10,7 km fino ad arrivare alle sorgenti del fiume Tago.

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Imbocca la A-1704 in direzione est per 10,7 km fino ad arrivare alle sorgenti del fiume Tago.

Sorgenti del fiume Tago

Il fiume Tago, il più lungo della Penisola Iberica, nasce nella località nota come Fuente García, a quasi 1.600 metri nella Sierra de Albarracín (sul territorio di Frías de Albarracín).

Molto vicino alla sorgente del fiume, a un’altitudine inferiore, sorge il monumento alle sorgenti del Tago. Il monumento vuole rendere omaggio alle tre provincie in cui nasce il fiume e che ospitano il letto propriamente detto: Teruel, Cuenca e Guadalajara. Teruel è rappresentata dal suo simbolico “torello”, la stella e il calice rappresentano Cuenca e il cavaliere Guadalajara. Completa il gruppo scultoreo il Padre Tago, un’allegoria del fiume che prende la forma di un grande titano. Nelle vicinanze sorge un chiosco. A pochi chilometri di distanza, nelle vicinanze di Frías de Albarracín, vale la pena visitare la Sima de Frías, un crepaccio che sorprende per le sue enormi dimensioni: 80 metri di diametro e quasi 60 di profondità.

Punto 9

Per andare a Colomarde torna a Frías de Albarracín e prosegui in direzione nordest fino a Calomarde. Il tragitto è di 17,5 km in totale.

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Per andare a Colomarde torna a Frías de Albarracín e prosegui in direzione nordest fino a Calomarde. Il tragitto è di 17,5 km in totale.

Calomarde local_hotelrestaurant

Calomarde sorge sulle rive del fiume Fuente del Berro o río Blanco, in una vasta conca che ospita campi coltivati e pascoli. La Sierra de Albarracín cela paesaggi e angoli meravigliosi che rappresentano senza dubbio la sua principale attrattiva turistica.

Da Calomarde si possono realizzare, tra le altre cose, due belle escursioni. A tre chilometri dalla località (tra Calomarde e Royuela) sorge la Cascada Batida o Cascada del Molino Viejo. È una delle cascate più famose di tutta la provincia e sorprende per la sua bellezza e la sua altezza. Si può contemplare dal belvedere che si trova a fianco della strada, ma si consiglia di raggiungerla attraverso un sentiero (in ottime condizioni) per godere delle viste migliori. La ruta del Barranco de la Hoz, che unisce i paesi di Calomarde e Frías de Albarracín, attraversa la gola del río Blanco, affluente del Guadalaviar. Le grandi rocce che formano questa gola culminano nel cosiddetto Moricacho, un grande masso con un’apertura su un fianco. Questo paesaggio permette di godere di magnifiche escursioni nella natura della Sierra de Albarracín.

Punto 10

Prosegui lungo la A-1704 nella stessa direzione fino ad arrivale a Royuela. Il tragitto è di 8 km.

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Prosegui lungo la A-1704 nella stessa direzione fino ad arrivale a Royuela. Il tragitto è di 8 km.

Royuela local_hotelrestaurant

Nel cuore della Sierra de Albarracín, Royuela si estende su una collina che si erge sulla pianura di terre rosse a cui la località deve il suo nome. Le pinete, abbondanti in montagna, qui lasciano il posto a boschi di ginepri sabina di rilevanza internazionale, dato che è proprio questo peculiare terreno a favorirne la crescita.

L’importanza del suo patrimonio naturale è riconosciuta da due Siti di interesse comunitario: Sabinares de Saldón y Valdecuenca e Cuadrejones-Dehesa del saladar. In località Las Fuentecillas si trova un esempio di ginepro sabina monumentale, di 12 metri di altezza e con un perimetro di 4,19 metri. Nelle vicinanze sorge la Iglesia de San Bartolomé, costruita nel XVI secolo in stile gotico rinascimentale, composta da tre navate con volta a crociera. Il Municipio, datato 1659, è stato fortemente rimaneggiato nei secoli successivi.

Punto 11

Esci da Royuela dalla A-1703 in direzione nord; poi gira a destra per imboccare la A-1512. Continua fino ad Albarracín. Il tragitto è di 10,6 km.

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Esci da Royuela dalla A-1703 in direzione nord; poi gira a destra per imboccare la A-1512. Continua fino ad Albarracín. Il tragitto è di 10,6 km.

Albarracín local_hotelrestaurantlocal_gas_station

Situata nel cuore dell’omonima sierra, la località di Albarracín è un gioiello e un monumento in se stessa. Questo splendido borgo fu già ammirato dallo scrittore Azorín come “una delle città più belle di Spagna”. Questo spettacolare complesso storico sorge abbarbicato su un promontorio roccioso circondato da splendide mura medievali perfettamente conservate, che scalano la roccia in un ambiente naturale indimenticabile.

Ma il fascino di Albarracín consiste soprattutto nelle sue strette vie con numerosi edifici nobiliari e palazzi, scalinate e passaggi segreti, e dall’insieme del suo abitato composto da muri irregolari di colore rossiccio con sottotetti in legno, le cui estremità sembrano toccarsi. Ogni scorcio e ogni casa sono oggetto di ammirazione per le porte e i battenti, le minuscole finestre o i balconi in legno intagliato decorati con ricche opere in ferro. Nel suo splendido reticolo di strade ed edifici spicca la Plaza Mayor (dove sorge il municipio), il Palazzo Episcopale, la Cattedrale, le chiese di Santiago e Santa María, il Museo Diocesano, il delizioso Museo del giocattolo e il Museo Civico “Martín Almagro”.

Punto 12

Esci da Albarracín per Calle Llano del Arrabal e prosegui fino a Pinares de Ródeno. Il tragitto è di 7,3 km.

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Esci da Albarracín per Calle Llano del Arrabal e prosegui fino a Pinares de Ródeno. Il tragitto è di 7,3 km.

Pinares del Ródeno

La prima cosa che colpisce della splendida Area protetta dei Pinares de Rodeno, situata nei comuni di Albarracín, Bezas e Gea de Albarracín, sono le capricciose formazioni di pendii e torrioni naturali di arenaria rossa, che sembrano dipinte con le diverse tonalità della luce del giorno e offrono le immagini più spettacolari che possiamo osservare nella provincia di Teruel. Ma per ora conosciamo l’accompagnatore inseparabile di queste formazioni geologiche: il pino marittimo. Questa vasta pineta di 6.829 ettari sorge sulle arenarie di colore accesso, occupando anche luoghi apparentemente inaccessibili. Tuttavia, sul versante occidentale il rilievo si trasforma. Il calcare prende il posto dell’arenaria e le protagoniste diventano le zone piene ed elevate, con leggere discese verso il crepaccio principale.

Fine itinerario

Prosegui in direzione sud e, all’incrocio, prendi la strada più a sinistra che porta verso nord, in direzione di Gea de Albarracín. Il tragitto è di 13,5 km. Qui finisce questo Itinerario, che ti porta nei pressi di Teruel (a 24 km), tappa dell’Itinerario “Re d’Aragona”.

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Prosegui in direzione sud e, all’incrocio, prendi la strada più a sinistra che porta verso nord, in direzione di Gea de Albarracín. Il tragitto è di 13,5 km. Qui finisce questo Itinerario, che ti porta nei pressi di Teruel (a 24 km), tappa dell’Itinerario “Re d’Aragona”.

Gea de Albarracín local_hotelrestaurant

Gea de Albarracín sorge sulle sponde del fiume Guadalaviar, ai piedi della Sierra Carbonera. L’abitato si allunga intorno alla Calle Mayor, dove sorgono gli edifici più importanti del borgo, come la Iglesia de San Bernardo, la Ermita de San Roque, il Convento del Carmen e diversi edifici monumentali come il Municipio o la Casa Grande. Le case si estendono dai piedi della montagna fino al fiume Guadalaviar, dove un semplice ponte (dal quale giungono i visitatori del Camino del Cid) si collega al barrio de San Antonio.

L’influenza islamica si nota nella configurazione di alcune strade, dove si conservano ottimi esempi di architettura popolare locale, con muri a secco rafforzati con travi di legno e ferro. In tutto il territorio comunale scorre un antico acquedotto, per la maggior parte scavato nella roccia: l’acquedotto romano di Albarracín-Gea-Cella. Risalente al I secolo, è l’opera di ingegneria romana meglio conservata attualmente in Aragona, e una delle opere idrauliche più importanti nella Penisola Iberica.